L’universo milanista non sta vivendo un momento felice. La serie di risultati deludenti racimolati nelle ultime 5 settimane ha accelerato malumori societari che gli acquisti di fine calciomercato e, le speranze ad essi legate, avevano momentaneamente sopito. Di Massimiliano Allegri e del rapporto difficile del tecnico toscano con il patron Silvio Berlusconi – se non addirittura dell’avversione di quest’ultimo per il “conte Max” – si cominciò a parlare da quel lontano 25 febbraio del 2012, data in cui il goal ingiustamente annullato a Sulley Muntari decretò il passaggio del tricolore dalle maglie rossonere a quelle dei rivali della Juventus. Un peccato originale in parte mitigato dall’ingiustizia dello stesso evento, ma che riacquista concretezza immediata nel momento in cui si cerca di fare un bilancio dell’operato di Allegri al Milan. Uno scudetto, un secondo posto, un terzo posto e… Sfortunatamente per il tecnico livornese la parabola del suo Milan è discendente da almeno due stagioni. Tutti sanno però che nel frattempo la società ha operato uno smantellamento della rosa senza precedenti chiedendo per di più al buon Max di portare la squadra nell’Europa che conta, missione difficile l’anno scorso (eppure riuscita) ma che può tranquillamente considerarsi impossibile – certo non per colpa di Allegri – in un campionato in cui ben tre squadre marciano a ritmi infernali che sarebbero bastati ad assicurare lo scudetto in una qualsiasi delle scorse stagioni.
E’ tanto tempo che Allegri ribadisce l’importanza dei risultati, risultati che tardano ad arrivare e che, a giudicare dallo spettacolo desolante offerto dalla sua squadra contro il fanalino di coda Chievo, potrebbero anche tranquillamente mai arrivare. Per mai, si sa, i calciofili di casa nostra intendono quella data fatidica nella quale, secondo la terminologia pallonara, un allenatore possiede o meno la certezza di sedere ancora sulla panchina del proprio club nell’anno a venire: il 25 dicembre con i suoi panettoni, veri e di celluloide. Per Paddy Power il natale di Allegri sarà ancora dolce e a tinte rossonere: il bookmaker irlandese ha da poco cominciato a proporre scommesse speciali, ad esempio su eventi che, pur legati in qualche modo al mondo del calcio, esulano dalla sfera prettamente agonistica. Così nello “speciale allenatori” di Paddy Power vediamo che le quote per scommettere su Allegri, o meglio sulla sua permanenza a Milanello oltre il 25/12/2013 sono passate da un giorno all’altro da 1.80 a 1.60, con l’esonero che da 1.85 si è alzato addirittura a 2.15. Come andrà a finire? Berlusconi lo metterà infine alla porta per puntare su un tecnico che lo stuzzica di più come Inzaghi o Seedorf? Agli scommettitori l’ardua sentenza…
Non meno interessante è la proposta di scommessa che riguarda nientemeno che l’Amministratore Delegato del Milan Adriano Galliani. È da un po’ di tempo che giungono voci di un imminente divorzio tra la società e l’AD nonostante il tutto sia stato smentito a più riprese. Paddy Power non ci sta e lancia una scommessa con scadenza 6 gennaio 2014 in cui viene chiesto se per quella data Galliani farà ancora parte della dirigenza rossonera. Secondo Paddy il clamoroso divorzio tra il Milan e Galliani paga la quota, misera, di 1.62. Che si tratti di un espediente per invitare gli scommettitori a fare una puntata in apparenza “sicura” nonostante alla luce dell’incontro di Arcore di inizio settimana la permanenza del’AD (quotata ad un interessante 2.10) sembri l’esito più probabile della vicenda? Considerando la grande amicizia che lega il dirigente alla famiglia Berlusconi, la sensazione è che Galliani farà Natale e Befana in casa Milan per cui puntare su “Galliani AD del Milan al 06/01/2014” sembra la proposta più conveniente sotto tanti punti di vista.