Nella terna dei candidati al Pallone d’Oro, c’è anche Manuel Neuer. Che sia arrivato il momento di dare un successore a Lev Jascin?
Cristiano Ronaldo, Messi e Neuer: questa è la terna da cui uscirà il prossimo Pallone d’Oro. Una terna che conferma la supremazia della Liga, riconoscendo allo stesso tempo l’avanzata del calcio tedesco, del resto testimoniata dal Mondiale vinto in Brasile. Una terna resa però interessante soprattutto dalla presenza del portiere del Bayern Monaco, capace di far convergere sulla sua persona più consensi di giocatori magari più visibili per il ruolo ricoperto, ma sicuramente meno fondamentali per i successi della sua squadra. Anzi, delle sue squadre, visto il modo in cui ha difeso la porta della sua nazionale nel corso della kermesse brasiliana di questa estate.
Sono in molti a pronosticare in queste ore una vittoria di Cristiano Ronaldo. Che però suonerebbe come una vera ingiustizia e per molti motivi, a partire dalla figura barbina fatta proprio nel corso del mondiale, quando la mancanza di un top team alle spalle lo ha ridimensionato molto, facendolo apparire come un giocatore normale. Se è facile segnare caterve di reti in un Real Madrid pieno zeppo di fuoriclasse, contro squadre normali, lo è molto di meno quando i compagni sono giocatori di buon livello. Il mondiale si è incaricato di dimostrare che l’attaccante lusitano è sicuramente un grande giocatore, ma non certo un trascinatore, l’uomo capace di ribaltare le sorti di una gara da solo. Una dimostrazione che dovrebbe essere tenuta nel debito conto dai giurati del Pallone d’Oro.
Resta poi da capire quali siano i veri criteri di scelta del miglior giocatore continentale. Ci hanno sempre detto che conta molto vincere, ma se fosse così, in fondo, Cristiano Ronaldo potrebbe vantare solo la Champions League, contro la Bundesliga e il Mondiale incamerati da Neuer. Tutto questo a prescindere dalle incredibili prestazioni che il numero uno del Bayern sta collezionando ormai da anni e che necessiterebbero finalmente di un riconoscimento adeguato.
Sembra insomma arrivato il momento di spezzare una sorta di tabù, quello avverso ai portieri, l’ultimo dei quali a trionfare nel trofeo di France Football è stato il mitico Lev Jascin, quando il calcio era ancora in bianco e nero. Non si riesce in effetti a capire perché siano sempre di più coloro che sono pronti a riconoscere il ruolo determinante di un grande portiere nei successi della propria squadra, senza poi tirarne le logiche conclusioni, per continuare a privilegiare gli attaccanti, sotto ogni punto di vista. Insomma, stavolta è il caso di dirlo: non dare il Pallone d’Oro a Neuer sarebbe una vera ingiustizia.