Antonio Conte lascia la Juventus, nella sorpresa generale. Tra i suoi possibili sostituti avanza la candidatura di Max allegri
La notizia più clamorosa dell’estate è arrivata verso le 20, dopo alcune indiscrezioni che però sembravano un pesce d’aprile fuori tempo massimo: Antonio Conte non è più il tecnico della Juventus. L’allenatore degli ultimi tre titoli bianconeri e la società torinese dividono i loro destini sulla base della formula della separazione consensuale.
Alla base della decisione presa da Conte, ci sono le stesse considerazioni espresse ormai da tempo, ovvero la necessità di dare vita ad investimenti per vincere in Italia e in Europa che la società non è evidentemente in grado di garantirgli. Investimenti ritenuti necessari soprattutto in ottica europea, ove ad esempio gli 80 milioni spesi dal Barcellona per Suarez sono ormai una consuetudine per chi vuole mantenersi ai vertici. Cifre che la Juventus e le società italiane non possono spendere e che hanno infine costretto il tecnico a tagliare il nodo gordiano.
Ora Conte può rimettersi sul mercato e puntare magari a quella Nazionale che a detta di molti sarebbe il suo naturale approdo, innescando la corsa alla successione che vede Allegri, Mancini e Spalletti in prima fila. Le prime impressioni danno proprio l’ex tecnico rossonero favorito, ma in questo momento non va scartata alcuna ipotesi, considerato che proprio i programmi futuri della società bianconera dovranno essere sottoposti ai candidati.
Va peraltro considerato che la fine del rapporto tra Conte e la Juventus potrebbe innescare una sorta di effetto domino anche sul mercato, con la possibilità che giocatori come Pogba o Vidal, contesi dall’Europa che conta, decidano infine di slegare le proprie sorti da quelle di una nave che ha mutato all’improvviso la propria rotta. Considerati gli interessi in gioco e le cifre di cui si parla, si potrebbe assistere per assurdo ad una vera e propria rifondazione della Juventus, con esiti imprevedibili. E’ stato Gigi Buffon ad affermare del resto che la decisione di Conte arriva come un fulmine a ciel sereno, pur dichiarandosi fiducioso sul futuro, in considerazione della forza della società.
